Caccia al mostro
Coro dell’Abbazia di Staffarda, sala Staffarda al piano terra di Palazzo Madama, Torino
A Palazzo Madama, il coro proveniente dall’abbazia di Staffarda, ci rivela come il trascorrere del tempo abbia giocato un ruolo importantissimo nella sopravvivenza del manufatto cinquecentesco.
L’opera ha subito lesioni, divisioni, restauri e reintegri nel corso dei secoli e il risultato continua a stupire e meravigliare.
Bisogna aguzzare la vista e cominciare la caccia ai mostri!
Lo vedete? Una chimera metà cavallo metà uomo, contorto, rigirato su se stesso, un centauro degno di un incubo kafkiano. La testa con il cappello a cono guarda verso la propria propaggine equina. La metamorfosi pare non essersi compiuta del tutto. Le zampe anteriori sembrano cosce umane, gli zoccoli, ancora piedi. L’essere è spaventato, ha la bocca spalancata, è in procinto di urlare tutta la sua disperazione. Dietro di lui un altro centauro, acefalo, ha sul petto uno scudo che poco è servito contro i tarli che, banchettando con parti del suo corpo, lo hanno consumato.
In un’altra sezione del coro un tritone si erge maestoso, ha i capelli e la barba da far invidia a un hipster. Sorregge una donna nuda con lunghi capelli raccolti da un nastro. Seduta all’amazzone lei si tiene prudentemente al braccio e alla coda serpentiforme della creatura.
Laggiù, guardate bene, si vede un drago dal viso di uomo maturo, si sta riposando mentre due puttini lo aiutano a fare toeletta: il primo liscia le piume delle ali, l’altro, vezzoso, sostiene le orecchie da bracco e la punta della fluente barba della creatura.
Ora tocca a voi cercare tra gli intagli; seguite gli stalli, i sedili e i pinnacoli scolpiti con maestria nel legno di noce, trovate gli altri mostri e le creature mitologiche che percorrono il prezioso manufatto.
Dove si trova l'opera?
Sala Staffarda al piano terra di Palazzo Madama, Torino
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